il Linfodrenaggio manuale

Cenni anatomici sul sistema linfatico

La differenza tra sistema sanguigno e sistema linfatico sta nel fatto che quest'ultimo forma solo un semicerchio. Per questo non parliamo di circolazione linfatica ma di trasporto linfatico. Il sistema linfatico non ha una pompa ma utilizza altri meccanismi per facilitare il trasporto della linfa. Esso scorre parallelo al sistema venoso ed ha come scopo principale il trasporto di acqua e proteine che non possono essere assorbite dai capillari venosi.

Il sistema linfatico comincia in periferia e fluisce in direzione centripeta verso un punto alla base del collo nello spazio retroclavicolare dove confluisce nel sistema venoso; durante il percorso incontra dei linfonodi che fungono da stazioni di filtraggio della linfa.

Esiste una rete linfatica superficiale (subcutanea) ed una rete linfatica profonda (subfasciale) che hanno dei collegamenti tra loro attraverso dei vasi perforanti.

Quali fattori facilitano il trasporto della linfa?

  1. La rete linfatica è composta da linfangiomi, che sono innervati dal sistema nervoso autonomo;
  2. la pompa muscolare e i movimenti attivi e dinamici;
  3. la pulsazione cardiaca che sollecita ritmicamente i vasi linfatici;
  4. la respirazione.

La linfa è un liquido incolore composto da una parte plasmatica contenente: l'acqua e le proteine, glucosio, azoto, colesterolo, ferro, enzimi, vitamine e fibrinogeno e da una parte corpuscolare: i linfociti, che agiscono sul sitema immunitario.

Patologia

L'EDEMA LINFATICO - "UN ACCUMULO DISTRETTUALE DI LINFA"

  1. CONGENITO/PRIMARIO:
    insufficienza congenita linfo-venosa 87% donne, edema sempre superficiale per fattori genetici, ormonali ecc.
  2. ACQUISITO/SECONDARIO:
    A) per insufficienza del sistema linfatico e venoso, algoneurodistrofia, sclerodermia, trapianto cutaneo, ulcerazioni cutanee.
    B) Sisitema linfatico normale ma edema secondario ad interventi chirurgici: traumi, distorsioni, fratture, ustioni.
    C)Interruzione del sistema linfatico con: adenectomia, cioé asportazione dei linfonodi; tumori.

Indicazioni per il linfodrenaggio manuale (LDM)

  • A. più comuni: edema venoso-linfatico degli arti inferiori con eventuali edemi premalleolari che compaiono con il caldo o la prolungata stazione eretta, lipedema-cellulite, ulcere varicose, ematomi edemi post-traumatici, algoneurodistrofia.
  • B. Edemi locali post-operatori e trattamenti per cicatrici: ustioni (per esempio dopo cobaltoterapia), edemi intorno alle cicatrici.
  • C. Adenectomia per carcinomi: mastectomia con successivo edema dell'arto superiore. Nell'edema dell'arto superiore postmastectomizzato si aggiunge, se necessario, il bendaggio manuale multistrato, come terapia di compressione che migliora la pompa muscolare ed aumenta ulteriormente il flusso.
  • D. Dopo interventi di chirurgia plastica e maxillo-facciale: lifting, liposuzione, blefaroplastica, ecc., correzioni del setto nasale per un più veloce riassorbimento dell'edema post-intervento e per velocizzare la cicatrizzazione.

Effetti del LDM

Antidematoso, cicatrizzante-rigenerante, distensivo e antalgico.

Tecnica del LDM

Il DLM è una tecnica di massaggio dolce con effetto drenante. Esso consiste in una raffinata applicazione di lavoro manuale con dei movimenti circolari ritmici e dei pompaggi che esercitano un'azione adeguata sullo spostamento ed il riassorbimento dei liquidi.

La velocità delle manovre è sempre molto lenta e la pressione varia secondo la consistenza dell'edema; si produce così un aumento dello scorrimento linfatico che permette ai tessuti una maggiore compenetrazione di sostanze nutritive per migliorare anche il microcircolo e la rigenerazione dei tessuti.

Il DLM dà risultati oggettivi e soggettivi già dalle prime sedute; misurazioni al Doppler hanno mostrato l'influenza considerevole sul sistema venoso delle manovre del LDM.